L’AI su Google Maps

Come ormai praticamente qualsiasi servizio digitale, anche Google Maps sta sperimentando l’AI. Sul suo blog Google scrive che l’app potrà dare suggerimenti più precisi grazie all’elaborazione dei dati presenti sulle mappe. Per esempio quando un utente scriverà “luoghi con atmosfera vintage”, Maps non troverà solamente “via Vintage” o “La bottega del Vintage di zio Peppe” ma anche locali in cui ci sono mostre, attività o addirittura solo un arredamento datato.

Google quindi elaborerà le informazioni delle attività commerciali, le foto e le informazioni storico/turistiche che negli anni ha grabbato in rete per orientare gli utenti che vagano in città in cerca di avventure.

Immagine di Google Maps con AI

Il mio commento

Anche se teoricamente questa funzione non fa altro che usare l’AI per dare un senso e un contesto a dei contenuti che altrimenti sarebbero nascosti o poco utili, vedo il rischio di una strumentalizzazione da parte delle attività commerciali.

Se da un lato l’ottimizzazione della descrizione dell’attività e l’inserimento delle foto non è tanto diverso dalla SEO, trovo rischioso che un LLM suggerisca in maniera così prorompente cosa può essere divertente, romantico o entusiasmante.

Secondo me chi si affida a Google Maps per una “ricerca pura” lo fa in uno stato d’animo di fiducia cieca simile a quello della ricerca di un itinerario. Chi mette seriamente in discussione il percorso suggerito dalla navigazione se non conosce la città? A volte solo a destinazione ci si rende conto di aver fatto un percorso inefficiente, ma lo si capisce appunto sempre solo a posteriori. Quando cerco i ristoranti direttamente su Google Maps sono cosciente di star giocando alla roulette russa, quindi lo faccio solo in caso di estrema emergenza.

La capacità di convincimento di una ricerca su Maps è molto maggiore rispetto a una ricerca sul browser. Se pensiamo che difficilmente un utente medio va oltre la seconda pagina di Google, immaginate quale profondità potrebbe avere la ricerca in mobilità di un turista affamato o annoiato in una città di cui non sa nulla.

I locali che capiranno quali immagini, quali contenuti e quali recensioni stimolare saranno quindi super avvantaggiati a discapito delle realtà più genuine e meno digitalizzate. Dico questo perché Google My Business è uno strumento efficacissimo che includo sempre nelle mie consulenze, ma di cui sento parlare sempre poco in rete.

immagine di un'attività commerciale u Google Maps

Nessuna novità invece riguardo l’ottimizzazione degli itinerari grazie all’AI, ma questo sarà l’argomento di un altro articolo.

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