Per diminuire le emissioni del trasporto non bastano le auto elettriche

Il documento “Car electrification and Urban Mobility” pubblicato dall’Associazione Internazionale del Trasporto Pubblico UITP rimette a focus il problema della decarbonizzazione e della mobilità sostenibile nelle città.

Il Policy Brief dice che la transizione ecologica non può ridursi al passaggio ai motori elettrici dei veicoli privati perché le auto non creano un sistema di trasporto accessibile, democratico, sicuro ed ecologicamente sostenibile come invece fa il Trasporto Pubblico. Inoltre un ingorgo di auto elettriche è pur sempre un ingorgo. Solo più silenzioso.

Dati riguardo quanto è meno inquinante un bus elettrico rispetto a un'auto elettrica e un'auto a combustione

Nello studio viene suggerita una strategia di azione che riguarda la creazione di infrastrutture, l’acquisto consapevole di mezzi e la promozione della mobilità intermodale/multimodale che, soprattutto per i pendolari, può fare la differenza tra la necessità di usare l’auto privata o la libertà di muoversi con i mezzi condivisi.

Il passaggio che mi ha ispirato di più per la progettazione di un ecosistema digitale per il trasporto pubblico è questo:

immagine che riproduce uno dei suggerimenti della policy di UITP

Per muoversi sui mezzi pubblici i passeggeri hanno bisogno di informazioni: informazioni sui percorsi, informazioni sugli orari, informazioni sui costi, informazioni sugli imprevisti e sulle deviazioni programmate. L’informazione è alla base degli spostamenti dell’umanità da quando i nomadi migravano seguendo la stella polare.

Dopo l’informazione viene l’acquisto dei titoli di viaggio, l’accessibilità dei veicoli e dell’infrastruttura, la puntualità, la sicurezza, la pulizia, l’intermodalità, la multimodalità e i servizi a valore aggiunto (VAS).

Per me tutto questo non può essere erogato in un’unica app perché il numero di funzionalità è oggettivamente troppo alto per essere semplice e veloce da usare. Parafrasando il suggerimento di UITP “Prioritise the right app, in the right place, at the right time”. Pensare di mettere tutto in un’app sarebbe un po’ come inserire il calendario, la mail, la sveglia, la fotocamera e la galleria dentro l’app delle impostazioni.

Un bouquet di applicazioni dedicate ai vari profili di utenza invece potrebbe massimizzare l’accesso alle informazioni e alle funzionalità, centralizzando contemporaneamente la registrazione su un’unica piattaforma di servizi dedicata al trasporto pubblico, alla sosta, alla permessistica e ad altri VAS come convenzioni, scontistiche personalizzate o incentivi all’abbandono dei mezzi privati.

Ovviamente nulla è così facile come sembra, ma solo un’analisi di alto livello basata sui giusti presupposti può progettare i prodotti digitali che supportano l’inversione delle modalità di spostamento.

La piramide delle modalità di trasporto

Scarica da questa pagina il Policy Brief di UITP.

2 risposte a “Per diminuire le emissioni del trasporto non bastano le auto elettriche”

  1. Ciao Antonio e complimenti per avere prodotto questo interessante articolo che condivido in pieno.
    A Traffic Bid stiamo sviluppando un sistema AI basato appunto sulla conoscenza delle congestioni del traffico e la previsione puntuale delle stesse.
    L’applicazione pratica e’ offrire agli utenti due opzioni: o un posto parcheggio su prenotazione vicino a destinazione o un itinerario alternativo prodotta da una app di MaaS. Il costo del parcheggio sale quanto più aumentano le congestioni previste sul percorso in modo da dissuadere parte dei guidatori dall’usare l’auto o perlomeno lasciarla in parcheggi ai limiti delle zone urbane.
    C’è un vasto consenso su un dato: il 30% del traffico urbano e’ dovuto a guidatori che cercano un’opzione parcheggio. La nostra metodologia eliminerebbe questo 30% più una quantità dovuta all’offload al trasporto pubblico, reso più’ accessibile.
    Stiamo facendo i primi passi con aziende anche italiane e mi farebbe piacere parlartene per un tuo feedback professionale.
    Un caro saluto.

    1. Ciao Daniel, sarei felice di conoscere il vostro progetto. In effetti l’alternativa “parcheggio/multimodalità” è interessante e poco battuta. Sarei felice di conoscervi, sentiamoci su LinkedIn e organizziamo una call. Grazie per aver letto l’articolo.

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